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Di tortelli e altre fantasie

Delle fantasie sessuali si parla tanto, tantissimo eppure in realtà è come se non se ne parlasse affatto.
La mente per pudore o per vergogna impedisce a sé stessi o ai partner di comunicare ciò che la mente stessa crea.
Eppure le fantasie inespresse hanno il potere di farci chiudere dei canali energetici molto importanti per il benessere sessuale.

Credo sia stato Schopenhauer a dire che “una persona può fare quello che vuole ma non volere quello che vuole”.

Una persona PUO’ FARE QUELLO CHE VUOLE, ma NON VOLERE QUELLO CHE VUOLE.

Chiaro no? La vergogna associata al desiderio.
Molto indicativo di quello che è il senso comune legato all’immaginario erotico.

I perché sono molteplici, dipendono da fattori culturali, sociali, relazionali, e molto altro ancora… Ma più che sul brutto, vorrei oggi concentrarmi sul bello, ovvero come sentirsi pronti ad accogliere e rispettare una propria fantasia sessuale e quindi prendersi cura di sè.

Partiamo da qui.
Io sono emiliana e quando mi viene una voglia micidiale di tortelli, tutto parte con la sensazione di un carnoso tortello rettangolare fatto in casa avvolto dalla mia bocca, un desiderio di ripieno di spinaci e parmigiano che mi inebria il palato, e quindi semplicemente dico: “ehi amore, perché non andiamo a mangiare i tortelli?” .
Poiché è un desiderio che parte da dentro, in qualche modo abbiamo anche un’impressione di controllo.
Posso infatti ad esempio constatare di aver fame, ma sapere che magari non è il momento migliore per mangiare. Oppure il momento è dei propizi e allora mi organizzo!

Quando si va a mangiare i tortelli con qualcuno, non è una sfida con l’altro, si è alla ricerca di un’esperienza da condividere che possa soddisfare entrambi. Quando si va a mangiare i tortelli con qualcuno, qual è la prima cosa che si fa? Se ne parla. Si parla di cosa si vuole. Si parla di cosa piace. Si può perfino negoziare. Io tortelli verdi e tu di patate? Però poi me ne dai un assaggio…

Il primo passo per liberare le fantasie è quindi concedergli di venire a galla,  dire di sì ai propri desideri, lasciar scorrere i propri pensieri erotici,  in sostanza di ammetterli.

Prima di addentrarci su come fare per vivere serenamente le proprie fantasie e come scoprirne di nuove (o potremmo anche dire “scoprirsi nuovi”) partiamo col descrivere i tipi di fantasie.

  1. Ci sono le fantasie ORIGINARIE, o primarie, il cui sol pensiero ci procura piacere puro
  2. E ci sono le fantasie SECONDARIE, originano dalle primarie e generalmente nascono per la mancata soddisfazione di quelle.
    Ad esempio, “vorrei che il mio compagno facesse l’amore con me in modo forte e sentirmi libera di godere senza preoccuparmi delle sue preferenze”, non riesco a realizzare questa fantasia quindi decido di legarlo e bendarlo per poter fare di lui ciò che voglio.

Quando troppo a lungo cerchiamo di scacciare una determinata fantasia però quella torna a ripresentarsi e man mano che passa il tempo diventa sempre più colorata ed evoluta.  È nella natura stessa delle fantasie erotiche portarci ai nostri limiti, in particolare quelle che percepiamo come più hard.
A questo si lega un aspetto altrettanto importante, cioè che di solito la maggior parte di noi si eccita di notte con le stesse cose che non accetta durante il giorno.

La mente erotica non è molto politically correct, lì dentro accadono delle cose che non sempre sappiamo come portare alla persona che amiamo, anche e soprattutto perché siamo stati convinti che l’amore debba venire con l’altruismo, così come il desiderio.
Il desiderio invece nasce da una certa quantità di egoismo, nel senso migliore della parola: l’abilità di restare connessi al proprio sé in presenza di un altro.

Mentre un tempo il piacere era appannaggio solo del maschile, fortunatamente ora la tendenza sta un po’ spostandosi verso l’accettazione del piacere individuale.
Questo non perché oggi le donne abbiano effettivamente più desideri di un tempo, Nancy Friday ci ha dimostrato già diversi anni fa come le donne da sempre abbiano un vivido immaginario sessuale, ma perché viviamo in un’epoca in cui ci sentiamo autorizzati a rincorrere quei desideri, e questo oltretutto non solo in campo sessuale.
Nel sesso però la differenza sta nel dover attraversare il mare dell’incertezza in cui i timori affiorano, ma perché fare finta di avere tutto sotto controllo e togliere così il gusto alla scoperta?

C’è un gioco che mi piace fare quando organizzo degli incontri legati alla sessualità, generalmente faccio scrivere su dei bigliettini tutti uguali una propria fantasia sessuale ad ognuno dei partecipanti, i foglietti vengono poi piegati, consegnati a me che li mescolo e li ridistribuisco.
Ognuno legge il foglietto che ha in mano e stupore degli stupori…….
La maggior parte delle volte le fantasie sessuali non si differenziano di più di 4 o 5 tipi.

Questo a dimostrazione del fatto che si tende a vivere la fantasia sessuale come qualcosa di assolutamente sconveniente e personale, tanto da pensare “oh mio dio come ho fatto a fantasticare una cosa simile?”.
In realtà sotto la scorza del comportamento sociale, nel nostro intimo, i nostri desideri sono molto più comuni e simili di quello che ci aspettiamo.

Ecco alcune delle fantasie sessuali più comuni.

Maschili:

  • Sesso anale
  • Sesso orale
  • Rapporto sessuale con due donne
  • Voyerismo
  • Dominazione/Sottomissione

Femminili:

  • Sesso con un compagno attento e romantico
  • Sesso con un’altra donna
  • Sesso anale
  • Sesso orale
  • Dominazione/Sottomissione

Come vedete anche uomini e donne non si discostano enormemente tra loro nella gamma di fantasie erotiche.

Allora come mai queste fantasie così “comuni” vengono spesso vissute come qualcosa di proibito e peccaminoso? A volte addirittura scambiate per feticismi, che sono tutta un’altra categoria.
Se desiderando potessimo accogliere le nostre pulsioni, condividerle, ed essere felici, perché privarci di tale beatitudine?

Una questione fondamentale è capire che le mie fantasie erotiche non sono necessariamente qualcosa che voglio mettere in pratica nella vita reale.
Potrebbero esserlo, alcune lo sono, ma non per forza tutte.
Il caso ad esempio delle numerose donne che fantasticano di essere possedute con la forza da uno sconosciuto in un vicolo.
Non sono donne matte o sconsiderate, che andrebbero di corsa a farsi violentare in mezzo alla strada, sono spesso donne che hanno bisogno di gettare a terra le redini del controllo che devono avere quotidianamente nella propria vita, per necessità famigliari, economiche, lavorative, e se fantasticare qualcosa di diametralmente opposto alla propria attitudine permette loro di lasciare andare quella parte di energie contratte nessuno dovrebbe avere il potere o il coraggio di giudicarle.

Edward Wilson dice che dobbiamo capire che la sessualità umana è prima uno strumento di legame e solo secondariamente esiste per la procreazione.
Sono un’ostetrica e sono comunque certa che sia vero.
È importante perché la nostra sessualità evoluta è in conflitto diretto con molti aspetti del mondo moderno.
Le contraddizioni tra quello che ci viene detto di dover provare e quello che proviamo veramente generano un’enorme quantità di inutile sofferenza.
La mia speranza è che una comprensione più accurata e aggiornata della sessualità umana ci porti ad una maggiore tolleranza di noi stessi e degli altri.

Grazie

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